Partiamo col dire che abbiamo amato Istanbul: ogni suo edificio, ogni sua via, ogni suo profumo speziato, ci hanno lasciati ricordi indelebili del nostro soggiorno.
Se vuoi sapere di più sulle cose che abbiamo apprezzato della capitale culturale, turistica ed economica turca ti consigliamo di dare un’occhiata anche a questo altro nostro articolo perché siamo sicuri che troverai informazioni e curiosità super interessanti per programmare il tuo prossimo viaggio nella “Seconda Roma”.
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Ora ti vogliamo però prendere per mano e accompagnarti alla scoperta del Grand Bazar di Istanbul. Prenderti per mano nel vero senso della parola, altrimenti rischieremo di perderci al primo incrocio: è uno dei mercati coperti più grandi e antichi del mondo, con 61 strade coperte e oltre 4.000 attività commerciali.
Attira ogni giorno poco meno di 300.000 visitatori (ti rendi conto, quasi mezzo milione!) e si stima che nel 2014 abbia abbia raggiunto la cifra di quasi 93.000.000 di visitatori annuali.
Sempre sia lodato Wikipedia che ci fornisce questi dati: ma – Wikipedia a parte – vi garantiamo che il caos, l’energia, le vibrazioni tumultuose del bazar si percepiscono a primo impatto senza necessità alcuna di ricorrere a sterili cifre o numero gettati a casaccio.
E prima di addentrarvi nel bazar, visto che il rischio di perdersi è più che elevato, ti consigliamo di dotarti di una sim telefonica con la quale poter comunicare coi tuoi compagni di viaggio, perché si sa: la prudenza all’estero non è mai troppa (noi per esempio ci siamo affidati alla eSim di Airalo, e ti lasciamo il nostro codice sconto qualora tu voglia usufruirne: )
E un ultimissimo consiglio prima di iniziare la tua esplorazione: assicurati di avere con te dei contanti perché il pagamento con la carta è pressoché impossibile. Al bazar “money is money”, quindi accetteranno anche gli euro ma vi faranno pagare il cambio cercandosi di approfittare. Se vuoi cambiare i tuoi euro a un cambia-valuta, non affidarti a quelli nella strada principale perché hanno generalmente un tasso di cambio meno conveniente.
Ma torniamo al nostro bazar: all’interno di questo immenso emporio dal soffitto bianco e adornato si può trovare davvero di tutto, dai prodotti tipici della tradizione turca a quelli di provenienza asiatica e occidentale. Da souvenir a oggetti di alta oreficeria, da tappeti a lampade colorate, per finire con una smisurata offerta di vestiti, borse, sneakers, orologi e accessori vari.
E qui viene il bello: i negozi che trovi all’interno del bazar sono pieni zeppi di vestiario di marca palesemente fake! Tutte le migliori marche, ovviamente contraffatte, sono esposte con orgoglio una sull’altra e questo genera un brulicare di turisti in cerca dell’affare da sfoggiare una volta tornati in patria.
Ma c’è un dettaglio ancora più interessante: ti basterà chiedere con la giusta convinzione ai commercianti di mostrarti i prodotti “high quality” per far si che essi – o qualche bambino ingaggiato lì per lì – ti accompagnino nei loro showroom, ossia in dei magazzini di fortuna nascosti nelle vie circostanti al bazar e raggiungibili in pochi minuti di camminata.
Qui si apre il paradiso terrestre della contraffazione: le case, gli scantinati, interi piani di palazzine sono stracolmi di articoli falsi di ottima fattura, difficilmente distinguibili dagli originali.
Ti raccontiamo questa: abbiamo visto un giubbotto Moncler dotato persino di NFC, cioè se avvicinavi il tuo smartphone al logo ti apriva la pagina internet di Moncler, proprio come accade con i prodotti originali delle ultime collezioni. Incredibile, non trovi?
E c’è di più, ma questa proprio non ce la aspettavamo: dopo aver capito la nostra provenienza, gli addetti degli showroom hanno iniziato a mostrarci fieri foto di italiani famosi che hanno fatto shopping sfrenato nei loro locali (c’era persino un calciatore campione del mondo del 2006!)
Capitolo prezzi di questi prodotti: circa 1/4 del prezzo originale, ma con la contrattazione riuscirete ad abbassare ulteriormente.
Noi ovviamente non abbiamo comprato niente anche perché sappiamo che questo “mercato” vive di illegalità e di indifferenza generalizzata dello stato turco.
In ogni caso è stata un’esperienza memorabile. Facci sapere che ne pensi sugli altri social 😝